Yoga Nidra



Mentre lo stato di coscienza di veglia è conosciuto da tutti, lo stato di sonno lo è meno.


(impressioni del passato) e le vasana (i desideri latenti) sono inattivi e la mente e il corpo vengono paralizzati. La coscienza e il prana similmente si ritirano dal corpo e dalla mente individuale dirigendosi verso la fonte creativa immanifesta. Durante questo periodo, che nelle scritture tantriche e yogiche è conosciuto come “notte di Brahama” o anche come “il grembo della creazione” (hiranyagarbha) vengono registrate dall’ EEG (elettroencefalogramma) delle lente onde di ritmo delta, la vibrazione ritmica fondamentale dell’universo materiale.
Lo stato ipnagogico Tra gli stati di veglia e di sonno vi è un legame distinto e importante di consapevolezza ed esperienza che gli psicologi hanno chiamato “lo stato ipnagogico”. Questo stato transitorio raramente permane per più di 3-5 minuti ed è caratterizzato da onde alpha.
Esso è accompagnato da rilassamento profondo e progressivo, dal rilassamento delle tensioni muscolari e posturali in tutto il corpo fisiNello stato di sonno profondo entra in funzione la mente inconscia, da cui originano gli istinti, e si manifestano esperienze profondamente nascoste di stadi di evoluzione passati. In contrasto con lo stato di sogno, ogni attività o fluttuazione mentale scompaiono durante lo stato di sonno profondo. In questo stato i samskara co e dalla perdita di consapevolezza dell’ambiente esterno. Mentre si dissolve lo stato di realtà della veglia, lo stato di esperienza del sogno lo sostituisce. 




Tuttavia gli studiosi moderni hanno potuto determinare molte delle funzioni psicofisiologiche e delle caratteristiche del sonno e le loro scoperte forniscono una base per l’analisi scientifica di yoga nidra.

Il sonno è una condizione naturale ricorrente di riposo e di rilassamento generale della mente e del corpo, caratterizzata dall’assenza del pensiero conscio, di sensazioni o movimento. Il sonno è una forma naturale di pratyahara (ritiro dei sensi) che avviene quando la nostra coscienza si distacca spontaneamente dai canali dell’esperienza sensoriale e motoria. Quando la coscienza si dissocia sia dagli organi sensoriali (gyanendriya) che dagli organi motori (karmendriya), il contatto tra la corteccia sensoriale e motoria del cervello e il mondo esterno viene gradualmente perso. Quando questo avviene, la coscienza viene progressivamente ritirata e diretta internamente verso la propria origine.

Stati di coscienza

Gli yogi, gli psicologi e i fisiologi riconoscono tutti l’esistenza di tre stati fondamentali e distinti di coscienza individuale umana. Questi sono gli stati di veglia, di sogno e di sonno profondo. Ognuno di questi stati di coscienza, così come lo stato di confine di yoga nidra, è stato messo in relazione con distinti schemi di attività elettrica nel cervello . Nello stato di veglia, la mente conscia è attivamente impegnata con l’ambiente esterno attraverso i canali di esperienza sensoriale. Durante questo periodo predomina il ritmo rapido delle onde beta.


Hanno una frequenza che varia da 13 a 30 Hz e sono associate alle normali attivita' di veglia, quando siamo concentrati sugli stimoli esterni. Le onde beta sono infatti alla base delle nostre fondamentali attivita' di sopravvivenza, di ordinamento, di selezione e valutazione degli stimoli che provengono dal mondo che ci circonda. Per esempio, leggendo queste righe il vostro cervello sta producendo onde beta. Esse, poi, ci permettono la reazione più veloce e l'esecuzione rapida di azioni. Nei momenti di stress o di ansia le beta ci danno la possibilita' di tenere sotto controllo la situazione e dare veloce soluzione ai problemi.


Durante lo stato di sogno, quando la mente subconscia diviene predominante, i desideri repressi, le paure, le inibizioni e le impressioni profonde (samskara) vengono espressi attivamente. Questo è caratterizzato dalle onde theta.

La loro frequenza e' tra i 3 ed i 7 Hz e sono proprie della mente impegnata in attivita' di immaginazione, visualizzazione, ispirazione creativa. Tendono ad essere prodotte durante la meditazione profonda. Il sogno ad occhi aperti, la fase REM del sonno (cioe', quando si sogna). Nelle attivita' di veglia le onde theta sono il segno di una conoscenza intuitiva e di una capacita' immaginativa radicata nel profondo. Genericamente vengono associate alla creativita' e alle attitudini artistiche.
Hanno una frequenza tra 0,1 e 3 Hz e sono associate al piu' profondo rilassamento psicofisico. Le onde cerebrali a minore frequenza sono quelle proprie della mente inconscia, del sonno senza sogni, dell'abbandono totale. In questo senso vengono prodotte durante i processi inconsci di autogenerazione e di autoguarigione.
Hanno una frequenza che varia da 7 a 13 Hz e sono associate a uno stato di coscienza vigile, ma rilassata. La mente, calma e ricettiva, è concentrata sulla soluzione di problemi esterni, o sul raggiungimento di uno stato meditativo leggero. Le onde alfa dominano nei momenti introspettivi, o in quelli in cui più acuta è la concentrazione per raggiungere un obiettivo preciso. Sono tipiche, per esempio, dell'attività cerebrale di chi è impegnato in una seduta di meditazione, yoga, taiji.

Yoga Nidra ha luogo in questa soglia di coscienza sensoriale e di coscienza del sonno. Si penetra in esso imparando ad estendere la durata del breve stato ipnagogico che precede il sonno normale. In yoga nidra isoliamo il cervello e diventiamo introversi mantenendo un certo grado di consapevolezza esteriore ascoltando e seguendo mentalmente una serie di istruzioni. Durante la pratica di yoga nidra, delle periodiche emissioni di onde alpha si propagano tra i periodi alternati e predominanti di onde beta e theta.
 Ciò significa che la coscienza è in equilibrio sulla linea di confine tra veglia e sonno per un periodo di tempo esteso, fluttuate ciclicamente tra estroversione e introversione. L’estroversione conduce alla veglia e alla consapevolezza sensoriale, l’introversione al sonno con sogni. Rimanendo consapevoli e all’erta nello stato di predominanza alpha, si ottiene tra questi due una profonda esperienza di totale rilassamento che non solo è molto più benefica del sonno abituale, ma è anche la soglia degli stati superiori di coscienza.

La discesa nel sonno La maggior parte delle persone dorme senza eliminare le proprie tensioni muscolari, mentali ed emozionali. Questo avviene perché esse passano direttamente dallo stato beta allo stato delta, saltando alcune fasi in cui predomina lo stato alpha ed il corrispondente stato di totale rilassamento tra i due. Per questo motivo molte persone si alzano già stanche al mattino. Il rilassamento profondo, anche durante il sonno, avviene soltanto quando le onde alpha si intensificano. La differenza tra un sonno normale non allenato e yoga nidra è che in yoga nidra, tra lo stato predominante di veglia beta e il ritmo lento di delta di sonno profondo, si sviluppa questa fase intermedia di predominanza di onde alpha e il totale rilassamento. Yoga nidra è considerato uno stato di coscienza diverso da nidra (il sonno). Yoga nidra significa sonno dopo aver eliminato gli elementi di disturbo. E’ l’esperienza dell’assoluto rilassamento.

Il risveglio cerebrale Alcuni studiosi affermano ora che se durante le esperienze di sonno e di sogno si riesce a mantenere la coscienza sottostante di testimone, avviene un cambiamento evolutivo fondamentale nel sistema nervoso centrale e nel suo funzionamento. Questo cambiamento è accompagnato dall’esperienza di un quarto stato di coscienza ben distinto, in cui vengono sperimentate percezioni di sottili stati di sogno, compreso le dimensioni astrali, psichiche e causali, simultaneamente alla percezione sensoriale del normale stato di veglia. Questo quarto stato superconscio, che include simultaneamente la consapevolezza della veglia, del sogno e degli stati di sonno profondo, ma che non viene influenzato da nessuno di essi, è stato descritto chiaramente nei testi yogici per migliaia di anni e si chiama turiya. Tuttavia è rimasto sconosciuto e impenetrabile agli studiosi fino a poco tempo fa, quando è stato chiaramente dimostrato in laboratorio.Dal punto di vista neurofisiologico, questo stato di innalzata coscienza si rispecchia nel funzionamento elettrofisiologico del cervello come crescente funzionamento della corteccia superiore – il cervello testimone o “cervello conscio” – contemporaneamente ad un controllo più elevato ed un minore risveglio dei centri limbici del “cervello emozionale”. Questo si manifesta nell’evoluzione di una personalità umana che possiede dei livelli elevati di consapevolezza interiore ed esteriore con una simultanea diminuzione delle reazioni emozionali. Yoga nidra dà perciò ad un continuo processo di crescente auto-consapevolezza, che è accompagnato da una ristabilizzazione dei meccanismi impressi nel cervello che controllano e regolano la coscienza e questo si riflette in una maggiore stabilità autonoma, un aumentato controllo emozionale e un destino sempre più cosciente.


Applicazioni terapeutiche di yoga nidra Yoga nidra è un metodo che stato adottato da parecchi educatori per incrementare la funzione della memoria e la capacità di apprendimento. Alcuni ricercatori sostengono che yoga nidra è uno stato appropriato per imparare qualcosa di nuovo perché in questo stato vengono utilizzati entrambi gli emisferi cerebrali:

l’emisfero sinistro, logico e conscio e il destro non logico e subconscio. In molti paesi i medici prescrivono lo yoga nidra sia come terapia preventiva sia curativa per combattere le malattie connesse allo stress relative ai primi tre stadi di risposta allo stress ( ansia, irritabilità, insonnia; pressione sanguigna elevata, ritmo cardiaco accelerato, aumento della mobilità intestinale;  malattie cliniche). Yoga nidra procura all’inizio un sollievo sintomatico effettivo e con il tempo, la capacità di utilizzare le situazioni stressanti come trampolino per la propria evoluzione personale. Yoga nidra viene utilizzato nella cura della dipendenza dai farmaci e dall’alcol, nelle malattie croniche, per alleviare il dolore, nella cura dei disturbi mestruali, nella medicina geriatrica, nelle malattie psicosomatiche come alexithymia, asma, colite e ulcera peptica. E ’utilizzato nella terapia del cancro, delle malattie cardiovascolari.


L’articolo è integralmente tratto da “Yoga Nidra” Swami Satyananda Saraswati, terza parte “Ricerche Scientifiche”


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