La buona salute è, purtroppo, molto più rara di quanto comunemente si crede.
Lo Yoga è in grado di fortificarla, ed una
corretta e costante pratica mettono il corpo e la mente in condizione di
funzionare perfettamente. Uno dei grandi e frequenti cambiamenti che la pratica
dello yoga produce, è il grande miglioramento dell’aspetto e della vitalità,
che ci fanno senz’ altro ritenere lo Yoga uno strumento fondamentale per
“mantenersi giovani”.Il processo di invecchiamento viene ritardato. L’età e
l’aspetto non sono così strettamente in rapporto tra loro come comunemente si
crede. Il fisico di molti giovani, sia uomini che donne, è molto più vecchio
dei loro anni, mentre vi sono anziani agili e scattanti, la cui capacità vitale
non è affatto diminuita. Lo Yoga pone la vera primavera della vita in un
periodo di tempo che sta fra i cinquanta ed i settanta anni di età, proprio nel
periodo in cui la maggior parte degli occidentali, indubbiamente perchè il loro
corpo è stato trascurato, pensa di ritirarsi in pensione. Quanto spesso accade
che uomini e donne, abituati ad una vita attiva e stimolati dallo sprone del
lavoro, languiscono e muoiono dopo alcuni anni di vita inattiva! Lo yoga
insegna che un individuo dovrebbe continuare a lavorare, qualunque sia il suo
genere di lavoro, il più a lungo possibile. Gli uomini e le donne che cessano
di essere mentalmente e fisicamente attivi, facilitano il processo di
invecchiamento, qualunque sia la loro età.
Ovviamente, il tenore ed i ritmi della vita che si conduce oggi
in occidente, non rappresentano quell’ideale di “attività” alla quale si
riferivano i Maestri Yoga, occorre dunque cercare di dosare il lavoro ed il
riposo, e limitare stress e preoccupazioni, ma anche per questo lo Yoga può
aiutarci.Vediamo quale potrebbe essere, in una giornata lavorativa,
l’applicazione della pratica Yoga.
Il mattino ha l’ oro in bocca:E’ ideale, al risveglio, dedicare i primi dieci minuti della giornata all’esercizio del SURYANAMASKAR, Il saluto al sole.
Questo è il più completo di
tutti gli esercizi, e la sua pratica procura innumerevoli benefici. Non è
indispensabile praticarlo alla mattina, ma si può dire che sia preferibile
eseguirlo rivolti al sole nascente.Il pranzo, no a fretta e agitazione:Qualità e quantità del cibo sono importantissimi,(ad essi dedichiamo una categoria e molti esercizi) ma prima di mettersi a tavola, è consigliabile riposare un poco, ed essere completamente rilassati. Mangiare in fretta, è altrettanto negativo quanto mangiare troppo. Inoltre, la tensione nervosa frena l’elaborazione dei succhi gastrici, paralizzando i movimenti degli organi. Altra norma è quella di masticare a lungo e lentamente, questo permette anche di gustare maggiormente ciò che si mangia. Non ci occupiamo in questo intervento di “cosa mangiare”, argomento ampiamente trattato in altri interventi, ma di “come” mangiare. E di come bere. Occorre evitare di bere durante il pasto; i liquidi diluiscono i cibi nello stomaco e i succhi gastrici non agiscono normalmente. In tal modo le sostanze nutritive più importanti non vengono assimilate e ne derivano carenze che possono essere l’origine di quella fame continua che spinge a mangiare a tutte le ore.Al contrario, bere tra i pasti è ottimale: la migliore bevanda è l’acqua naturale.
Bere
almeno sei/otto bicchieri di acqua al giorno, in modo che il liquido dei
tessuti venga costantemente rinnovato: l’acqua che beviamo lava i reni, purifica
il sangue, facilita le funzioni intestinali.Durante la giornata:
non perdiamo di vista lo Yoga! Lo Yoga si giustifica
unicamente in virtù della modificazione profonda e definitiva che opera sulla
nostra struttura interiore ed esteriore. Le sedute regolari, alle quali
continuamente ci riferiamo, hanno come obiettivo il ritorno ad una attività
naturale permanente, mediante una continua sorveglianza (almeno
all’inizio).Cerchiamo dunque di “osservarci” di tanto in tanto.
Raddrizziamo il busto e rettifichiamo, se necessario, la nostra respirazione, anche se siamo seduti alla scrivania o in qualunque posto ci troviamo. Osserviamoci anche mentre camminiamo, o semplicemente mentre siamo in piedi. Nei due casi la posizione del tronco è identica a quella assunta in posizione seduta.Cominciamo con una respirazione lenta e profonda; aspettiamo che sopravvenga lo stimolo a inspirare e, invece di gonfiare il petto per aspirare l’aria, lasciamo un certo gioco alla parete addominale e alle costole inferiori.Spesso, e lo sappiamo, ci dimentichiamo di osservarci. Proviamo ad imporcelo ad ore fisse, la mattina e la sera.Durante la giornata, è possibile anche ricorrere a qualche minuto di tecniche di pranayama.
Anche solo per qualche minuto, in ufficio, seduti o in piedi, la respirazione profonda (Ujjayi Pranayama), ci verrà in aiuto se saremo affaticati fisicamente, o scoraggiati moralmente.
Le asana: ogni giorno alla stessa ora La pratica dello
Yoga trova la sua massima applicazione nella esecuzione della seduta di Asana.
Cerchiamo di rispettare una fondamentale regola di costanza e perseveranza:
tutti i giorni alla stessa ora. La seduta dovrà variare sulla base di un
programma definito con il nostro maestro, o seguendo i consigli di questa o
altre guide, ma il consiglio principale da seguire è quello di praticare alla
sera prima di cenare (se al mattino avremo eseguito Suryanamaskar).
Ecco le regole principali da seguire per la corretta seduta:
1) Iniziare la seduta con la giusta tecnica di respirazione (Pranayama).
2)Eseguire un programma di riscaldamento all’inizio che include i vari saluti o danze; ma può anche essere eseguito a metà seduta per rilassare il corpo e prepararlo ai successivi esercizi.
3) Respirare sempre con il naso.
4)Scegliere un luogo pulito e tranquillo, e se possibile all’aperto.
5)Affidarsi ad un Maestro preparato, anche a livello anatomico,che sappia guidarci nel cammino giusto per conseguire i risultati desiderati.
6)Concentrazione su ciò che si fa, senza fretta di terminare.
7) Rilassare bene i muscoli del viso, socchiudendo le labbra.
8) Alla fine di ogni posizione, aspettare qualche secondo prima di passare alla successiva, rilassare tutti i muscoli del corpo e respirare lentamente.
9)Eseguire un rilassamento guidato.
Raddrizziamo il busto e rettifichiamo, se necessario, la nostra respirazione, anche se siamo seduti alla scrivania o in qualunque posto ci troviamo. Osserviamoci anche mentre camminiamo, o semplicemente mentre siamo in piedi. Nei due casi la posizione del tronco è identica a quella assunta in posizione seduta.Cominciamo con una respirazione lenta e profonda; aspettiamo che sopravvenga lo stimolo a inspirare e, invece di gonfiare il petto per aspirare l’aria, lasciamo un certo gioco alla parete addominale e alle costole inferiori.Spesso, e lo sappiamo, ci dimentichiamo di osservarci. Proviamo ad imporcelo ad ore fisse, la mattina e la sera.Durante la giornata, è possibile anche ricorrere a qualche minuto di tecniche di pranayama.
Anche solo per qualche minuto, in ufficio, seduti o in piedi, la respirazione profonda (Ujjayi Pranayama), ci verrà in aiuto se saremo affaticati fisicamente, o scoraggiati moralmente.
Ecco le regole principali da seguire per la corretta seduta:
1) Iniziare la seduta con la giusta tecnica di respirazione (Pranayama).
2)Eseguire un programma di riscaldamento all’inizio che include i vari saluti o danze; ma può anche essere eseguito a metà seduta per rilassare il corpo e prepararlo ai successivi esercizi.
3) Respirare sempre con il naso.
4)Scegliere un luogo pulito e tranquillo, e se possibile all’aperto.
5)Affidarsi ad un Maestro preparato, anche a livello anatomico,che sappia guidarci nel cammino giusto per conseguire i risultati desiderati.
6)Concentrazione su ciò che si fa, senza fretta di terminare.
7) Rilassare bene i muscoli del viso, socchiudendo le labbra.
8) Alla fine di ogni posizione, aspettare qualche secondo prima di passare alla successiva, rilassare tutti i muscoli del corpo e respirare lentamente.
9)Eseguire un rilassamento guidato.
CANTO VI (BHAGAVADGITA)
16-Lo yoga,o Arjuna,non è per chi mangia troppo nè per chi non mangia affatto,nè per chi ha l’abitudine di dormire troppo o per chi rimane sempre sveglio.
17-Chi regola convenientemente i propri pasti e i propri riposi,gli sforzi nell’azione e la parte da assegnare al sonno e alla veglia,a lui appartiene lo yoga distruttore della sofferenza.
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